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Monastero S. Maria delle Grazie - Sorrento


L'universale vocazione alla santità

Il Concilio Vaticano II ha affermato che “il Signore Gesù, maestro e modello divino di ogni perfezione, a tutti e ai singoli suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato la santità della vita, di cui egli stesso è autore e perfezionatore (…). Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità (…). Per raggiungere questa perfezione, i fedeli usino le forze ricevute secondo la misura del dono di Cristo, affinché seguendo il suo esempio e fattisi conformi alla sua immagine, in tutto obbedienti alla volontà del Padre, con tutto il loro animo si consacrino alla gloria di Dio e al servizio del prossimo. Così la santità del popolo di Dio crescere apportando frutti abbondanti, come è splendidamente dimostrato, nella storia della chiesa, dalla vita dei santi” (Costituzione Lumen gentium, 41).

La vita consacrata

Il medesimo Concilio ha anche ricordato che “il raggiungimento della carità perfetta per mezzo dei consigli evangelici trae origine dalla dottrina e dagli esempi del Divin Maestro e appare come una splendida caratteristica del Regno dei cieli (…). Fin dai primi tempi della Chiesa vi furono uomini e donne che per mezzo dei della pratica dei consigli evangelici intesero seguire Cristo con maggiore libertà e imitarlo più da vicino e condussero, ciascuno a loro modo, una vita consacrata a Dio. (…) Cosicché per disegno divino si sviluppò una meravigliosa varietà di comunità religiose”. (Decreto Perfectae caritatis, 1).